Le scarpe delle feste: lucine, glitter e buoni propositi comodi

È Natale, e nella mia testa — come ogni anno — si accende il film di sempre: io che entro in salotto con le scarpe nuove, scintillanti, pronte a farmi sentire un po’ protagonista del cenone. Poi la realtà: pantofoline di feltro, calzini spaiati e un grembiule con sopra una macchia di sugo che nemmeno il miglior filtro Instagram potrebbe far sparire.

Ma non importa, perché a me mi piacciono le scarpe delle feste. Anche se le indosso solo per i dieci minuti in cui scarto i regali. Anche se restano a fare scena vicino all’albero mentre io giro il ragù. Anche se dopo cinque ore di parenti, brindisi e “assaggia anche questo”, le tolgo e sospiro come se avessi scalato il Monte Bianco.

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Le scarpe delle feste non sono solo un accessorio, sono un messaggio. Dicono: “Ho ancora voglia di brillare, anche se fuori è buio e dentro è già ora di pigiamone”. Dicono: “Sì, ho superato un altro anno, e ancora non ho imparato a camminare sui tacchi, ma non mollo.” Dicono: “Anche se l’inflazione morde e la schiena pure, io voglio almeno una cosa che luccichi.”

Quest’anno le mie scarpe di Natale sono dorate. Le ho comprate in un momento di ottimismo sfrenato, quello che ti prende intorno al 15 dicembre quando credi di poter fare tutto: regali, biscotti, dieta, vita. E invece poi ti ritrovi il 24 alle dieci di sera a impacchettare calzini per tutti, ma almeno con un po’ di glitter ai piedi.


Forse dovrei farne un proposito per il nuovo anno: scegliere le scarpe prima dei pensieri. Perché in fondo ogni cammino comincia da lì — e con un po’ di fortuna, anche i passi più storti diventano danza.

Buone feste a tutti.
E che vi calzino a pennello.
🎄👠

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